Quando parliamo di vini rossi italiani non possiamo non soffermarci sul Barolo. Se sei nato o vivi in Piemonte sicuramente l’avrai già sentito o bevuto!
Nasce nella zona centrale delle colline di Langa, a pochi chilometri a sud della città di Alba, con l’origine principale che risiede proprio nel comune di Barolo, da qui prende il nome la bevanda.
Il terreno è particolarmente favorevole per la produzione di vino, grazie a una particolare formazione geologica che si chiama “terreno tortoriano”, uno dei 14 strati dai quali è formata la pila dei terreni sedimentari che compongono il bacino terziario del Piemonte. I tanti castelli medievali che circondano poi la zona rende il tutto ancora più creativo e bello esteticamente.
Se pensavi di fare un giro a vedere i vitigni nelle Langhe, ti consiglio fortemente di farlo per un’esperienza fantastica in mezzo alla natura.
La storia del Barolo
La storia del Barolo inizia all’incirca intorno al 1830, grazie alla figura di Paolo Francesco Staglieno, responsabile della prima versione del vino da uve Nebbiolo secco, da cui deriva appunto il Barolo. Si può dire fu il pioniere dell’enologia piemontese, che attualmente è a livelli mondiali.
La nobile francese Juliette Colbert, moglie del marchese del comune di Barolo in quel periodo storico, si dedicò con grande passione e impegno alla crescita e diffusione dei vini piemontesi non solo in Italia ma in tutto il mondo, supportata anche da Vittorio Emanuele II di Savoia.
Nel 1900 il Barolo vide migliorare costantemente la tecnica di produzione e di conseguenza la qualità generale, acquisendo prima il riconoscimento DOC nel 1966 e poi quello DOCG nel 1980.
Tecniche di produzione del Barolo
Il vitigno che consente la produzione di Barolo è il Nebbiolo 100%, che però deve rispondere a diversi punti per essere considerato tale. Nello specifico, i terreni di produzione devono essere calcarei e/o argillosi, l’altitudine non inferiore a 170 metri s.l.m. e non superiore a 540 m s.l.m e la giacitura esclusivamente collinare, quindi non possono essere presi in considerazione terreni umidi, pianeggianti o non sufficientemente soleggiati.
Il vino Barolo necessita un invecchiamento di almeno 38 mesi, di cui 18 in botti di legno in rovere, a partire dalla data del 1 Novembre dell’anno di produzione.
Secondo quanto scritto inoltre dal disciplinare di produzione del Barolo, i vini per essere messi in vendita devono essere affinati per almeno tre anni, di cui due in botti di rovere. Per la versione Barolo DOCG Riserva, il vino deve essere affinato per almeno cinque anni, di cui sempre due in botti di rovere o castagno.
Nel disciplinare di produzione, infine, viene indicata la modalità di vendita, ovvero le bottiglie nelle quali vengono confezionati i vini Barolo. Devono essere di forma albeisa e di vetro scuro, con l’etichetta che riporta le informazioni principali, ovvero la denominazione, il luogo di produzione, l’anno, la gradazione alcolica (titolo alcolometrico minimo 13,00% vol) e l’eventuale presenza di allergeni.
Gusto e sapore del Barolo
Sicuramente ti starai chiedendo come si presenta il Barolo e quali sono le sue principali caratteristiche organolettiche.
Si evidenzia per un colore rosso granato con riflessi aranciati, con delle caratteristiche olfattive molto particolari e complesse. Intense e persistenti, si mettono in risalto in base all’invecchiamento note fruttate e floreali come viola e vaniglia o note terziarie come goudron e spezie.
Per quanto concerne il gusto, esso è molto equilibrato tra note dure, come sale e tannini, e note morbide, come alcoli e polialcoli.
Il Barolo è un vino eccezionale dal punto di vista delle caratteristiche organolettiche, intenso, persistente, potente e senza dubbio elegante, in grado di accompagnare al meglio numerosi piatti.
Si abbina infatti perfettamente con carne rossa, cibi tartufati e formaggi. Inoltre, è un ingrediente fondamentale per alcuni piatti locali piemontesi, come il risotto al barolo e il brasato.
Per concludere, possono esserci variazioni dal punto di vista del gusto, anche significative, in base soprattutto alla tipologia del suolo sottostante al vitigno in questione, che può essere argilloso, sabbio-argilloso o completamente sabbioso. Puoi provare vini Barolo più compatti e strutturati o più improntati sulla morbidezza e sulle note fruttate.
Dove comprare Barolo
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